I morti non muoiono con DaVinci Resolve Studio !
|Blackmagic Design ha annunciato che la Chimney si è affidata a DaVinci Resolve Studio per consentire allo studio americano di New York e a quello svedese di Gothenburg di collaborare in tempo reale agli effetti visivi (VFX) della commedia zombie I morti non muoiono. La casa di post internazionale si è anche avvalsa di Fusion Studio per la realizzazione di alcuni VFX del film.
I morti non muoiono è la storia della cittadina di Centerville, che d’un tratto si trova nel bel mezzo di una insurrezione dei morti viventi. Diretto da Jim Jarmusch, la commedia zombie è interpretata tra gli altri da Bill Murray, Adam Driver, Chloë Sevigny, e Tilda Swinton.
Il team della Chimney ha realizzato oltre 300 riprese VFX per il film, create collaborativamente tra lo studio di New York e quello di Gothenburg. Jarmusch e il direttore della fotografia Frederick Elmes si trovavano a New York, e la Chimney doveva fare in modo che entrambi i team e i filmmaker potessero discutere e implementare i cambiamenti necessari durante la realizzazione degli effetti visivi.
“Questo è il primo film di Jarmush con così tanti VFX, e volevamo fare in modo che avesse il totale sostegno del team durante l’intero processo”, ha spiegato il responsabile VFX della Chimney, Sam O’Hare.
Chimney si è affidata agli strumenti collaborativi di DaVinci Resolve Studio perché consentono di rivedere le sequenze EXR in tempo reale.
“I team al lavoro in entrambi i continenti hanno potuto consultare gli stessi filmati e discuterne al telefono in tempo reale. Grazie a DaVinci Resolve Studio abbiamo potuto condividere le sequenze EXR da ogni studio, caricarle in un progetto che è stato poi ricondiviso, e lavorare a una sessione remota in cui era possibile visualizzare su schermo gli EXR in piena risoluzione in entrambi gli studi. Jim [Jarmush] e Fred [Elmes] potevano visionare le immagini e commentare direttamente da New York, mentre Andreas Hylander (VFX Producer, Chimney Gothenburg) e Alex Hansson (Responsabile VFX, Haymaker), avevano davanti l’esatto fotogramma di cui si stava discutendo”, ha spiegato O’Hare.
“La sfida principale era creare VFX chiari e visibili anche a seguito di una correzione intensiva, dovuta al fatto che le sequenze erano state girate di giorno, e corrette per sembrare notturne. I workflow tradizionali con le LUT non avrebbero funzionato, perché le correzioni variavano di più stop, oltre a contenere numerose maschere e chiavi. Nonostante questo, utilizzando DaVinci Resolve Studio sugli EXR originali dei VFX, si è potuto regolare il grading per capire subito se la scena VFX si potesse aggiustare o fosse necessario girarla di nuovo”, ha aggiunto Hylander.
O’Hare ha continuato: “Con DaVinci Resolve Studio potevamo sempre utilizzare le ultime versioni del grading con l’estetica aggiornata, e accedere ai filmati originali sottostanti per un confronto immediato con lo sfondo VFX se necessario”.
Jarmusch spiega come questo workflow abbia semplificato il processo di revisione:
“Collaborare con colleghi oltreoceano è sempre una sfida, specialmente quando si lavora a elementi visivi come gli effetti. Ma devo dire che per I morti non muoiono, utilizzare DaVinci Resolve Studio nello studio della Chimney ci ha consentito di condividere e discutere idee in tempo reale con il team svedese senza spostarci da New York. Meraviglie della tecnologia!”
Chimney ha creato una rete globale con uffici in 11 città in tutto il mondo, e la collaborazione è parte integrante del successo dei suoi progetti.
“Per questo tipo di lavoro i mezzi di comunicazione e il trasferimento dati devono essere veloci e affidabili. Il nostro sistema di gestione dati è tale da consentirci di inviare sequenze non compresse velocemente, e avere i contenuti a disposizione in entrambe le sedi. È cruciale per rendere efficace la collaborazione tra i nostri uffici internazionali”, ha affermato O’Hare.
“Utilizziamo regolarmente la funzione di grading remoto di DaVinci Resolve Studio per lavorare al colore in varie sedi. Questa è la prima volta in cui abbiamo implementato il workflow collaborativo per i VFX”, ha continuato O’Hare. “Poter visualizzare il materiale in piena risoluzione e qualità e con l’ultima correzione colore applicata, in due sedi a 6000 km di distanza contemporaneamente, è stato rivoluzionario. Significa che la comunicazione tra regista, DoP e team VXF remoto è immediata, un elemento essenziale per ottenere una collaborazione senza ostacoli durante l’intero processo. Siamo un’azienda con presenza globale, e lavoriamo a progetti collaborativi tra le varie sedi. Questa collaborazione è cruciale per il nostro successo”.
Il team di O’Hare si è affidato anche a Fusion Studio per la creazione di alcuni VFX del film, inclusa una scena in cui un personaggio utilizza un vecchio binocolo danneggiato. “Il personaggio, Hermit Bob, vive in mezzo alla foresta, e Jim [Jarmush] voleva ricreare l’effetto di lenti sporche e incrinate dopo anni di utilizzo, ogni volta che ci si guardava dal binocolo”, ha spiegato O’Hare.
“Abbiamo utilizzato numerosi strumenti di Fusion per ottenere il look desiderato. Per esempio con l’aiuto del rotoscopio abbiamo spostato elementi per imitare l’effetto di uno specchio rotto, poi abbiamo inserito strati di sporcizia all’immagine, oltre a maschere e a chiavi per aggiungere raggi di luce e creare riflessi interni nelle aree scure al di fuori dei classici cerchi di visione del binocolo. Questi elementi sono stati progettati per reagire al movimento di ogni ripresa, proprio come se il pubblico guardasse attraverso uno pezzo di vetro rotto. Quindi alcune riprese erano in movimento, mentre per altre abbiamo creato il movimento corrispondente su Fusion Studio con un modifier nel nodo Tranform”, ha concluso O’Hare.